È noto a tutti il detto: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”. Questa non è una semplice espressione popolare, bensì riguarda parole dette da Gesù in persona, come ci ricorda l’apostolo Paolo in Atti 20:35.
In una società come la nostra, dove si fa quasi a gara nell’accumulare beni per sé stessi, risulta qualcosa di controcorrente, come una nota stonata.
Siamo abituati a pensare che l’abbondanza di beni procuri felicità. Più riusciamo a possedere oggetti di valore, proprietà, posizioni lavorative sempre migliori, più il nostro senso di soddisfazione aumenta e non solo, ne diventiamo quasi dipendenti. E nell’essere così concentrati e travolti da questo vortice, non lasciamo spazio all’altruismo, autoconvincendoci di non avere abbastanza tempo e risorse per prestare attenzione ai bisogni intorno a noi.
Per cui, com’è possibile che donare agli altri possa procurare più gioia di quando si riceve? E perché donare? Cosa ci deve motivare?
Per rispondere a queste domande, dobbiamo volgere il nostro sguardo su Dio e riflettere sulla sua immensa capacità di donare. Dio, infatti, è la persona più generosa che possiamo mai conoscere.
Alla luce di tutto ciò, qual è la nostra reazione? Sapendo che ogni cosa che abbiamo è un dono che viene da Dio, cosa ne facciamo? Decidiamo di tenere tutto per noi, oppure siamo pronti a condividere con chi ha bisogno?
Inoltre, sapendo quanto sia grande l’amore, la cura, la generosità che Dio manifesta nei nostri confronti ogni giorno, in che modo vogliamo donare a Lui? Con gioia o con riluttanza?
Se amiamo Dio, il nostro amore si tradurrà necessariamente nell’amore verso il prossimo (Marco 12:28-31). Questo non è un bene a parole, ma si concretizza nella pratica. Guardiamoci intorno, osserviamo attentamente. Poniamoci in un atteggiamento di ascolto quando ci relazioniamo con altre persone, perché può darsi che Dio voglia usare proprio noi per aiutare quella persona che ci sta parlando di una sua difficoltà!
Abbiamo tantissimi modi per donare: tempo da dedicare per far visita a persone che vivono sole, o che stanno affrontando una sofferenza; abilità, mettendole a disposizione per l’opera di Dio. Amiamo svolgere le faccende domestiche? Proponiamo il nostro aiuto ad una persona anziana. Sappiamo cucinare? Prepariamo dei cibi per i senzatetto. Abbiamo disponibilità economiche? Doniamo a coloro che ne hanno bisogno. Abbiamo la possibilità di ospitare? Apriamo le porte delle nostre case. E gli esempi potrebbero continuare a oltranza.
Se il nostro desiderio è piacere a Dio e donare con gioia al nostro prossimo, Egli sa sicuramente come usarci per i Suoi meravigliosi piani. Non dobbiamo fare altro che aprire il nostro cuore a Lui e lasciarci usare da Dio per benedire coloro che ci circondano, così come Egli benedice ognuno di noi ogni giorno.