Donatori allegri o riluttanti?


È noto a tutti il detto: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”. Questa non è una semplice espressione popolare, bensì riguarda parole dette da Gesù in persona, come ci ricorda l’apostolo Paolo in Atti 20:35.
In una società come la nostra, dove si fa quasi a gara nell’accumulare beni per sé stessi, risulta qualcosa di controcorrente, come una nota stonata.
Siamo abituati a pensare che l’abbondanza di beni procuri felicità. Più riusciamo a possedere oggetti di valore, proprietà, posizioni lavorative sempre migliori, più il nostro senso di soddisfazione aumenta e non solo, ne diventiamo quasi dipendenti. E nell’essere così concentrati e travolti da questo vortice, non lasciamo spazio all’altruismo, autoconvincendoci di non avere abbastanza tempo e risorse per prestare attenzione ai bisogni intorno a noi.

Per cui, com’è possibile che donare agli altri possa procurare più gioia di quando si riceve? E perché donare? Cosa ci deve motivare?

Per rispondere a queste domande, dobbiamo volgere il nostro sguardo su Dio e riflettere sulla sua immensa capacità di donare. Dio, infatti, è la persona più generosa che possiamo mai conoscere.

  • Dio ci ha creati, ci ha donato la vita che stiamo vivendo e non solo: ogni respiro che facciamo lo dobbiamo a Lui, che controlla e governa ogni cosa. Al capitolo 139 dei Salmi, il salmista Davide elogia Dio per la Sua conoscenza di ogni piccola o grande cosa che riguarda il creato e le sue creature, essendo Egli stesso il creatore. Davide afferma: “Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io ti celebrerò perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere e l’anima mia lo sa molto bene” e più avanti: “I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi erano destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora”.
  • Dio ha cura di noi ogni giorno, provvedendo ai nostri bisogni quotidiani. Tutto quello che abbiamo è un Suo dono: dalla famiglia e quindi gli affetti, alla casa in cui abitiamo e che ci ripara dalle intemperie; dal lavoro secolare al cibo che possiamo apprezzare a tavola. Se pensiamo che tutto questo sia merito nostro stiamo ingannando noi stessi. O, al contrario, può accadere che ci facciamo prendere dall’ansia per tutte queste cose. È interessante considerare le parole di Gesù in Matteo 6:25-34, quando esorta a non farsi sopraffare dall’ ansia e dalle preoccupazioni per ciò che si debba indossare, o per ciò che si debba mangiare (più in generale per le cose materiali) perché il nostro Padre celeste provvede a ciò di cui abbiamo bisogno. Egli sa meglio di noi quale sia il nostro bene.
  • Dio ha sacrificato Gesù Cristo per noi. “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse tutte le cose con Lui?” (Romani 8:32). Ciò che Dio ha compiuto non ha eguali. Dio ha donato Suo Figlio per sacrificarsi per i nostri peccati. Chi di noi avrebbe mai sacrificato il proprio figlio, per di più giusto, senza peccato, per farsi carico delle colpe di altre persone? Nessuno. E Gesù Cristo ha volutamente sacrificato se stesso, per amore nostro. Che atto di profonda generosità!

Alla luce di tutto ciò, qual è la nostra reazione? Sapendo che ogni cosa che abbiamo è un dono che viene da Dio, cosa ne facciamo? Decidiamo di tenere tutto per noi, oppure siamo pronti a condividere con chi ha bisogno?
Inoltre, sapendo quanto sia grande l’amore, la cura, la generosità che Dio manifesta nei nostri confronti ogni giorno, in che modo vogliamo donare a Lui? Con gioia o con riluttanza?
Se amiamo Dio, il nostro amore si tradurrà necessariamente nell’amore verso il prossimo (Marco 12:28-31). Questo non è un bene a parole, ma si concretizza nella pratica. Guardiamoci intorno, osserviamo attentamente. Poniamoci in un atteggiamento di ascolto quando ci relazioniamo con altre persone, perché può darsi che Dio voglia usare proprio noi per aiutare quella persona che ci sta parlando di una sua difficoltà!
Abbiamo tantissimi modi per donare: tempo da dedicare per far visita a persone che vivono sole, o che stanno affrontando una sofferenza; abilità, mettendole a disposizione per l’opera di Dio. Amiamo svolgere le faccende domestiche? Proponiamo il nostro aiuto ad una persona anziana. Sappiamo cucinare? Prepariamo dei cibi per i senzatetto. Abbiamo disponibilità economiche? Doniamo a coloro che ne hanno bisogno. Abbiamo la possibilità di ospitare? Apriamo le porte delle nostre case. E gli esempi potrebbero continuare a oltranza.

Se il nostro desiderio è piacere a Dio e donare con gioia al nostro prossimo, Egli sa sicuramente come usarci per i Suoi meravigliosi piani. Non dobbiamo fare altro che aprire il nostro cuore a Lui e lasciarci usare da Dio per benedire coloro che ci circondano, così come Egli benedice ognuno di noi ogni giorno.